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«Ma io sono fiero del mio sognare, di questo eterno mio incespicare» (Francesco Guccini)
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Alberto Biraghi
Roma
Un amico e collega addentro alle cose politiche, uno molto di sinistra, alla domanda su come stia andando Rutelli ha risposto "porcod....". Ora non è chiaro se il bestemmione si riferisca alla vittoria o alla sconfitta.
Ricordiamo chi è Gianni Alemanno.
Genero di Rauti, sodale di gran parte dell'armatismo nero di Roma della fine degli anni '70. Il suo segretario era Peppe Dimitri, il capo militare di terza posizione dell'Eur per dirne una, che a sua volta era genero di Giano Accame.
E questo solo per quanto riguarda la famiglia
Si è fatto qualche meseto di galera nel 1980 perché andò a tirare molotov contro l'ambasciata sovietica per protestare contro l'invasione dell'Afghanistan (strano che non lo abbia fatto contro l'ambasciata Usa nel 2001).
Porta al collo una croce celtica, simbolo nel neofascismo europeo, e
ha fatto benedire dal prete con l'acqua santa lo studio da ministro dell'ambiente al ministero di via 20 Settembre perché prima era occupato dal bisessuale Pecoraro Scanio.
Basta? No?
Ha fatto assumere vagonate di amici suoi nella guardia forestale, magari in attesa di riportarli a Monte Mario come fece Borghese e
si è pappato un viaggetto da 30.000 euro con la Parmatour dopo aver dato il nulla osta per il famoso "latte fresco per 30 giorni" (una "sola"), anche se dopo ha pagato in fretta e furia la fattura (un proverbio di strada, dice: "se devi ruba' ruba un miliardo no mille lire, che in galera ci vai uguale").