Egregio Andrea Magrelli, ho una citazione per lei: «"Negro di merda, schifoso, comunista di merda", "Uno, due, tre viva Pinochet", "Zecca, figlio di puttana, stronzo, comunista di merda, bombarolo di merda, devi morire lurido comunista", "Ne abbiamo ucciso uno ma ne dovevamo uccidere 100", "Vi diamo fuoco; siete delle zecche e dei parassiti", "Frocio ed ebreo", "Vi facciamo il culo, vi portiamo fuori nel furgone e vi stupriamo", "Merda, fai schifo!", "Adesso a questi gli facciamo sputare il sangue", "Puttana", "Troia", "Viva il Duce!"...». Sono alcune delle tante cose dette da lei (ovvero da quelli come lei) mentre scavavano il più grande buco nero nella democrazia italiana dopo il governo Tambroni.
Vede Magrelli, quello che lei scrive nella sua lettera a Beppe Severgnini sarà anche comprensibile, ma oggi è per molti inaccettabile.
Fino a qualche tempo fa le persone rispettose di legalità e democrazia - io con loro - erano dalla vostra parte se vi vedevano in difficoltà. Era il risultato di una lunga ricostruzione del rapporto tra cittadini e polizia dopo i tristi anni di piombo.
Dal 20 luglio 2001 le "forze dell'ordine" (sottolineo le eloquenti virgolette) sono corresponsabili dello scempio di civiltà che avvenne a Genova. Con che faccia chiede solidarietà per un occhio pesto e un piede rotto? Cominci a chiedere perdono.
Alberto Biraghi
Tante grazie da un celerino disperato
Caro Severgnini,
volevo solo esprimere il mio apprezzamento per l'articolo sulla tifoseria di oggi 14 aprile ("Il gioco è proprio finito, il calcio non diverte più"): era ora che qualcuno cominciasse a capire che non sono i soliti 100, no non sono 100 e tutto parte già premeditato, perché premeditata è la violenza che alberga nell'ultras. Mi domando, ma qualcuno ha mai provato a documentare con telecamere nascoste la giornata tipo dell'ultras in trasferta? Provate a seguirli sui pulman o sui treni all'arrivo nelle città dove si devasta e si insudicia quello che si trova si insulta la forza pubblica, si spaccano le carrozze e le stazioni, si ruba sistematicamente negli autogrill dove la povera dipendente esce contro i cretini da sola per farsi restituire la refurtiva rischiando il linciaggio, si cerca l'avversario ultras, si prova ad entrare senza biglietto forzando i cancelli e assaltando la forza pubblica alle spalle per far entrare quelli fuori senza biglietto e si ricerca lo scontro all'uscita o se va bene qualche lancio di oggetti. O comunque il solito insulto alla forza pubblica "assassina" che non fa mai male, così almeno il cittadino onesto si abitua a pensarla così, si procede scortati e blindati manco fossero autorità, si arriva alla stazione, si fa ancora casino e si insulta al solito lo Stato, se va male si prende qualche sassetto sui binari o altrove da tirar poi a treno partito sulla polizia e carabinieri. Però nessuno le segue 'ste cose, mi complimento perché si dice che la magistratura non aiuta, si arrestano i violenti e risultato, denuncia al poliziotto per lesioni che intanto si paga l'avvocato e deve dimostrare che il soggetto preso se lo ricordava perfettamente in che posizione era mentre lanciava gli oggetti, come era vestito, che lanciava etc. Questo però magari dopo mesi che hai effettuato l'arresto, risultato, al massimo il DASPO di tre anni. L'ultras ringrazia, la giustizia italiana è una figata, ringrazia pure il poliziotto con l'avviso di garanzia e il piede rotto (qualcuno pure la faccia con compressione del bulbo oculare e perdita di gradi della vista (Treviso-Triestina 2003-2004) Grazie! Un celerino disperato,
Andrea Magrelli
Alberto ti è mai passato per la mente che non è tutto nero o bianco ma esiste anche il grigio. Che bisogno c'è di questa risposta così astiosa e, per me, del tutto fuori luogo. Esistono anche poliziotti diversi dai tuoi stereotipi triti e ritriti. Qui non è questione di ideologie, scusami, ma di intelligenza. Se sei un poliziotto sei fascista, razzista, frustrato e anche un po' impotente perchè si sa il manganello...dai, non è così, magari statisticamente è più probabile, ma esistono delle eccezioni.
dopo genova mi son spesso domandato se fosse giusto fare di tutte le erbe un fascio, poi mi sono anche domandato: ma c'e' stato un agente, un celerino un carabiniere un dirigente un funzionare o chicchessia tra le cosiddette forze "dell'ordine" (scusa alberto forze preferisco laciaro fuori dalle virgolette) che si sia scusato, dissociato o cha abbia cercato una forma, anche larvata, di distinguo? se c'e' stato me lo sono perso; allora come faccio a distinguere io?
A dire la verità un poliziotto c'è stato ma l'hanno sbattuto fuori, se non mi ricordo male. Se n'era parlato per un po' all'epoca, poi è caduto tutto nel dimenticatoio.
mah, sono d'accordo con tutte e due le mails.
Con quella di alberto perché quei giorni hanno ampiante tolto la "verginità" a molti giovani che pensavano che le forze dell'odrinde dovessero rispecchiare in pieno il significato letterale del loro nome. Essere tutori dell'ordine, non picchiatori.
Ho sentito molti racconti di molti ragazzini tornati traumatizzati da genova. Ventenni che c'hanno messo parecchio a metabolizzare l'idea che la polizia potesse menare per davvero e essere così carica d'odio nei loro confronti.
Sono d'accordo però anche con quanto dice l'agente a Severgnini. E' facile parlare e non avere idea di come sono gli Ultras e di come si comportino cotoro. Sta di fatto che è curioso, e questo non me lo toglie nessuno, vedere quanta repressione e quanto accanimento c'è stato, guarda caso contro l'unica, probabilmente anche irripetibile, tifoseria "comunista" d'Italia.
Detto questo, c'è da dire che gli Ultras sono ben altra cosa rispetto a dei manifestanti o a un movimento politico.
era un infermiere delle guardie carcerarie. subito licenziato. ha scritto un libro:
Io, l'infame di Bolzaneto : il prezzo di una scelta normale / [Marco Poggi] ; a cura di Walter Cavatoi
idealmente pianto un albero nel mio giardino dei giusti
Io non ho mica detto tutte quelle cose lì dei poliziotti. Per ora le ha dette Willy. E le hanno dette i poliziotti alle vittime di genova. Né faccio di ogni celerino un "fascio". Chiedo solo un cenno di scuse, una presa di coscienza, per le botte, gli insulti, le faccettenere, soprattutto per le indecenti menzogne.
In effetti la realtà del mondo delle forze dell'ordine è alquanto strano e variopinto. Ci sono esempi di grande valore e morale e altri di grettezza e meschinità. Per dimostrarvi di quanto cerchi di essere il più obiettivo possibile, vi volevo parlare di un amico che prestava servizio presso la questura di Bologna qualche anno fa. A 18 anni fece vari concorsi nello Stato e vinse quello in polizia. Da Rieti fu mandato a Bologna. Operativo in volante come terzo agente (prima che con l'arrivo delle Marea semiblindate si portasse a 2 l'equipaggio delle volanti). Bene, questo ragazzo è una persona dotata di una sensibilità straordinaria, scrive canzoni e racconti. Ma è anche una persona professionalmente preparata, sul lavoro è tranquillo, pacato, non usa mai la forza ma ottiene risultati lusinghieri. Dopo un po' i suoi colleghi incominciano a dubitare di lui, un poliziotto poeta, non va in palestra, non si esercita morbosamente al poligono (erano tra l'altro gli anni della uno bianca e alla questura di bologna c'erano persone poco raccomandabili). Non si fidano di una persona che sentono diversa, affermano che non si sentirebebro protetti in caso di agressione o di conflitto a fuoco. Ne parlano con i superiori, la voce incomincia a girare e lui diventa una vera vittima del mobbing. Lo esonerano dalle volanti e lo mettono usciere all'ufficio stranieri. Lui però per fortuna conosce una ragazza che lavora in un teatro, se ne innamora, la sposa e si licenzia per lavorare anche lui in un teatro. E si può dire, vissero felici e contenti. Lui è il primo a dire che non è così dappertutto, che è stato sfortunato, che si è trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato. E' lecito pensare che abbia ragione, che ci siano tanti esaltati ma che tra le mele marce ci siano anche persona che mai si sarebbero macchiate delle gravità commesse durante il g8. Bene, chiusa la digressione buonista, willy tornerà ad essere quello di sempre.
Forse perché eravamo più giovani, ma quelli di "Prendi la spranga e diventa katanga" erano dei gran bei tempi...
Ma nel 2005 scriviamo ancora queste cose?!?!
Che io sappia, le forze dell'ordine mandate negli stadi e alle manifestazioni ritenute pericolose sono "appositamente scelte" tra i soggetti più esaltati.
Ma sono lungi dall'essere tutti così. Tra i molti poliziotti e carabinieri che ho conosciuto, solo uno era una "testa calda" (o "testa di cazzo", se preferite).
Il post di Macchianera che avevi riportato a gennaio, portava anche la testimonianza di poliziotti che non erano d'accordo.
[QUI] la continuità tra Genova e Roma
Per Achab: Livorno unica tifoseria comunista d'Italia???
Genoa? Perugia? Ternana? Fiorentina? Pisa? Atalanta?
Com'è che questi qui non vengono "massacrati" dagli sbirri?
Non vi siete posti il dubbio che i livornesi siano stati caricati perchè più facinorosi?
E non pensate che il Livorno abbia come santo in paradiso un certo Ciampi che è tifosissimo della sua squadra?
I livornesi combinano casini soprattutto perchè la cosa è impressa nel loro dna. La politica c'entra fino ad un certo punto. Gli abitanti di Livorno sono gente sanguigna, polemica, spesso rissosa. Sono sicuramente i più caldi tra i toscani, al pari dei loro cugini-nemici pisani.
Le tifoserie toscane sono tra le più facinorose d'Italia perchè i toscani sono così, specie quando si incontrano fra loro. I derby fra toscane sono sempre, e dico sempre, partite ad alta tensione. anche nelle serie minori.
non a caso, Pisa-Livorno è considerata dai rapporti della Digos la partita più a rischio d'Italia. Al secondo posto, Atalanta-Brescia...
Lo stadio è un perfetto specchio della società
"Lo stadio è un perfetto specchio della società" è una frase agghiacciante, ma terribilmente vera, anche al di là del problema violenza. E' lo specchio dei valori sballati che vent'anni di regime televisivo hanno inoculato nella nostra civiltà, rincoglionendo le persone e coprendo i valori autentici con tonnellate di fuffa, automobili, telefonini, strafighi e strafighe. Che tristezza.
Charlie, io conosco (conoscevo) bene un solo carabiniere, ed era un fascista fatto. E' vero che più superficialmente ho conosciuto poliziotti gentili e apparentemente equilibrati. Però dico "apparentemente", perchè tante persone mi riferiscono di aver visto troppe volte, in determinati contesti, diventare una belva il poliziotto tranquillo. Attorniato da altri uomini, tutti uguali, col casco, senza un'identità, che picchiano e picchiano, finisce per trasformarsi anche lui in un berserk, inevitabilmente. Non starà fermo ad osservare, non si conterrà. Me l'han detto in tanti, così tanti e tante volte, che io non riesco più a porre fiducia nelle forze dell'ordine. E glielo dico anche, spesso, "scusi sa, ma ho visto cosa siete in grado di fare con un bastone in mano". So che probabilmente sbaglio e questo non è sensato, ma ho Genova negli occhi ogni volta che li vedo, sempre, e quando icnontro un mio amico poliziotto, che è la mitezza in persona, penso sempre che non riesco ad escludere che anche lui può essere come quelli di bolzaneto, che può diventarlo. Sarà l'effetto di uno shock, anzi lo è, ma non posso farci niente.
Bravo, io di nome, ma lei, di fatto, con le ultime quattro cose scritte oggi, a volte, o forse troppo spesso, si é indignati a leggere e sentire certe cose, ma quando succede il contrario come adesso, mi riempie di gioia, allora domando, non esistono solo imbecilli che rendono triste questa vita così bella, oppure non sono sempre gli stessi a fare gli sciocchi. In sostanza, Genova non sarà più ricordata come il massimo della tirchieria in Italia, ma sicuramente il risultato minimo di una media nazionale sulla civiltà, che si spera faccia più riflettere che stupire per migliorare, come se determinasse un punto d’inizio per trovare ancora una volta un’integrità del paese, che solo dopo una guerra si cerca; finché esisterà qualcuno che definisce libertà, la guerra fatta ad altri, allora sempre più prigionieri ci saranno dentro la nostra Italia. Quello che succede ( negli stadi e non solo) è quanto proporzionalmente ognuno vuole che accada, quindi se non si fa nulla per migliorare la testa dei ragazzi, saranno sempre più i giovani a ricordarcelo di essere in errore. Ancora, perché è smagliato perdere le staffe in una civiltà che vuole insegnare la guerra? I sensi nei dissensi sessi sono la ragione e i torti che ognuno ha, non é un senso unico, la civiltà.
Oppi, io capisco lo shock; ma a me è capitato di vedere migliaia di volte uomini, normalmente tranquilli, divenire delle bestie feroci.
E i poliziotti sono uomini.
Ciò non significa che io condivida o giustifichi le violenze gratuite. Anzi, proprio per il ruolo che i tutori dell'ordine occupano, i loro atti violenti sono ancora più gravi e meritevoli di sanzioni, perché la gente quando vede una divisa deve sentirsi tutelata e non minacciata.
Il problema è l'uso che si fa di poliziotti et similia.
Il poliziotto che anni fa mi raccontò che le "teste calde" (termine forse bonario) venivano destinate a fronteggiare ultras e manifestanti facinorosi, mi spiegò anche come spesso il rapporto numerico fosse estremamente a sfavore delle forze dell'ordine e che quando ci si ritrova in netta minoranza ad affrontare un assalto non si possono avere dubbi, non ci si possono porre interrogativi, "se" e "ma". C'è un'unica cosa da fare.
Per me è raccapricciante, ma non posso escludere che ciò possa accadere anche a noi.
Altro discorso è quando le forze dell'ordine (che in questo caso andrebbero virgolettate) vengono utilizzate per provocare, per creare esse stesse l'incidente. qui i responsabili pricipali vanno cercati in alto.