Roma mandi 5oo agenti o non mi fermo
di Elisabetta Soglio
«Le vie istituzionali le ho provate tutte. Hanno sottovalutato il problema, non ho avuto risultati e altro non posso fare». Il sindaco di Milano, Letizia Moratti, conferma che il 26 marzo scenderà in piazza insieme ai milanesi «per richiamare l'attenzione del governo sul problema della sicurezza». L'idea di revocare l'annuncio dato venerdì non la sfiora neppure: «A meno che non mi arrivino risposte. Ma risposte concrete».
Sindaco Moratti, questa sua iniziativa ha stupito molti. Ritiene che organizzare manifestazioni rientri nei compiti di un primo cittadino?
«Fare il sindaco significa per me fare tutto quello che è in mio potere per dare risposte ai problemi dei cittadini. Le necessità per la sicurezza di Milano sono note: la prima lettera scritta a Roma su questo tema è del 14 luglio scorso ed era stata indirizzata al sottosegretario Enrico Letta. Ne sono seguite altre, al ministro Amato, al presidente Prodi, ai ministri Pollastrini e Mastella, ancora a Letta. Non ho avuto risposte, ma non posso non ascoltare il lamento della mia città».
Quindi, una manifestazione contro il governo?
«Non è una protesta polemica, ma una richiesta di attenzione. I tentativi istituzionali li ho fatti tutti, inutilmente. E sono angosciata quando i miei cittadini mi raccontano le loro paure ad accompagnare i figli a scuola, a uscire di casa la sera, a viaggiare in metrò, ad andare a ritirare la pensione».
E che cosa serve per affrontare il problema?
«Milano ha bisogno di 500 agenti per presidiare il territorio, anche per sostituire quelli che sono in organico ma sono impegnati negli uffici o in incarichi speciali. Non mi pare si stia chiedendo la luna: anche perché, intanto, Milano fa la sua parte».
In che senso?
«Garantiamo accoglienza e socialità: abbiamo centri per gli extracomunitari, spendiamo 34 milioni di euro all'anno per seguire i minori non accompagnati, abbiamo costruito sette caserme e paghiamo 1900 euro al giorno per le spese di guardiania di due commissariati rimasti vuoti. Milano si è assunta le proprie responsabilità: e il governo?».
E i governi precedenti? Dell'ultimo faceva parte anche lei: anche allora mancavano agenti a Milano.
«La situazione è molto diversa. Il ministro Pisanu aveva ottenuto e
garantito sempre aumenti di organico. Questa Finanziaria, a fronte di un turn over che ha cancellato 4 mila uomini, ne ha inseriti soltanto 2 mila, con una perdita secca di 2 mila agenti. E comunque non voglio essere fraintesa».
Cioè?
«Non è una questione di governo e di appartenenze politiche. Mi sarei mossa allo stesso modo nei confronti di un governo di centrodestra. Voglio risposte per la mia città».
Questa sua uscita comprometterà i lavori del Tavolo per Milano?
«Perché mai? A quel tavolo è stato fatto molto di buono, e non l'ho mai nascosto. Del resto, ho letto le dichiarazioni del ministro Di Pietro che mi pare abbia colto lo spirito dell'iniziativa e abbia anche indicato un percorso molto sensato».
C'è allarme sicurezza a Milano?
«Milano è una città con tanti pregi e non è meno sicura delle altre metropoli».
Ma è stato sottovalutato il problema?
«Dal governo, sicuramente sì. E faccio osservare che le mie richieste sono le stesse che arrivano dal prefetto e dal questore».
Con una manifestazione non si rischia di alimentare la tensione?
«La tensione c'è, insieme ad una crescente percezione di insicurezza. Io non voglio aspettare il peggio».
A Napoli ci sono stati 19 omicidi dall'inizio dell'anno. Il sindaco Iervolino sostiene che la strada delle manifestazioni non sia quella corretta. Risposta?
«Intanto, io non voglio arrivare a dovermi occupare di omicidi e preferisco prevenire. E comunque, il sindaco Iervolino ha avuto cose che Milano non ha ottenuto in tema di sicurezza».
Come si immagina questo evento?
«Mi auguro sia una manifestazione cittadina, senza coloriture politiche».
Niente bandiere di partito, insomma?
«Non posso deciderlo io, ma non è quello che vorrei».
Non sarà una manifestazione della CdL?
«Non mi pare possa esserlo visto che hanno già aderito, e ne sono felicissima, commercianti, artigiani, comitati di quartiere, gruppi di milanesi».
E se neppure con la manifestazione otterrete risposte da Roma?
«Continuerò a protestare».
Dica la verità: è la prima mossa in vista di una carriera politica fuori da Palazzo Marino.
Risata. «A me importa solo di Milano».
A nessuno importa un fico secco della propria privilegiata posizione personale, presente e futura; tutti pensano soltanto al bene del paese, della regione, della provincia, del comune, della circoscrizione, dell'ente e di quant'altro. Evidentemente anche Donna Letizia si è concormata all'attuale pensiero politico.
Ecco perchè l'itaglia è il paese di bengodi per i cittadini: poche tasse, sicurezza garantita, salari, pensioni e stipendi tra i più alti del mondo, assistenza sanitaria da sceicchi, vie di comunicazione perfette, strade sempre a posto, servizi pubblici da fare invidia agli USA e così via cantando, tutto ciò grazie ai SACRIFICI dei nostri inimitabili politici.
Grazie di cuore cari politici ed amministratori. grazie!!!!
A nessun politico o collaterali in verità importa un fico secco della propria privilegiata posizione personale, presente e futura; tutti pensano soltanto al bene del paese, della regione, della provincia, del comune, della circoscrizione, dell'ente e di quant'altro. Evidentemente anche Donna Letizia si è concormata all'attuale pensiero politico.
Ecco perchè l'itaglia è il paese di bengodi per i cittadini: poche tasse, sicurezza garantita, salari, pensioni e stipendi tra i più alti del mondo, assistenza sanitaria da sceicchi, vie di comunicazione perfette, strade sempre a posto, servizi pubblici da fare invidia agli USA e così via cantando, tutto ciò grazie ai SACRIFICI dei nostri inimitabili politici.
Grazie di cuore cari politici ed amministratori. grazie!!!!