«Chi si batte per i diritti delle persone conviventi è di fronte ad una scelta: semplicemente riconfermare la soluzione DICO, scontando tuttavia che non venga approvata e rinviando sine die la soluzione del problema. Oppure ricercare con quali altri strumenti realizzare gli stessi diritti. A questa seconda possibilità mi sono ispirato nel dichiarare una disponibilità a esaminare anche strumenti diversi dai Dico, pur di realizzare una soluzione che riconosca i diritti delle persone conviventi». In quattro e quattr'otto, ecco che se ne va un altro pezzo - e non di poco conto - delle promesse fatte agli elettori di centrosinistra, quella di veder finalmente riconosciuti a conviventi, indipendentemente dai loro gusti sessuali, diritti pari a quelli di chi si sposa in chiesa.
Con la sua dichiarazione di ieri, precisata in una lettera a l'Unità di oggi, Piero Fassino comunica che la legge sui DICO (già di per sé insufficiente e compromissoria) non si fa più. I diritti delle minoranze e dei conviventi sono stai usati come merce di scambio con le varie emanazioni vaticane che infestano e tengono sotto ricatto il governo. Pur di tenere il culo sulla poltrone, si è disposti a tutto, anche a venire meno a un impegno preso solennemente con gli elettori.
Ecco, oggi si conferma la sensazione che le vecchie categorie "destra" e "sinistra" siano totalmente scomparse, amalgamate nell'intruglio cattoneocentrista per una restaurazione democristiana. Al grido ipocrita "abbassiamo i toni",
la casta divide il Paese trasversalmente per arroccarsi a palazzo e conservare il potere alleandosi con il Vaticano, mettendo laici contro baciapile, onesti contro ladri, persone normali contro politici.
Considerazioni:
- I DS scavalcano a destra Rutelli.
- Si spiega l'articolo della Binetti pubblicato ieri su l'Unità.
- Piero Fassino si conferma la faccia buona del dalemismo più bieco, genuflesso alla beatificazione di Josemaría Escrivá de Balaguer
La lettera con cui Piero Fassino si consuma le unghie sugli specchi per giustificare l'ennesimo scippo agli elettori è
online sul sito de l'Unità (gratuita con registrazione). Solo per chi non è debole di stomaco.