Scusi (anzi, "scusa") Penati...
E quindi, siano peana e osanna al venditore di
spazzPOLIZZE UNIPOL, in pole position quando c'è da cavalcare la demagogia. I cittadini s'incazzano coi lavavetri? E lui dice che li vuole cacciare, manco fosse Gentilini. Il libro di Stella spopola e Grillo aggrega 300mila persone? E lui scimmiotta il suo
mammasantissima, annunciando tagli agli "sprechi" in nome di "trasparenza ed efficienza". Ci manca che se la prenda un po' con "la casta" per fare
en plein.
Fosse un amministratore normale, uno ci farebbe un po' di tara e via. Ma qui chi parla è Filippo Penati, uno che ha fatto un'arte dei proclami che si dissolvono nel vuoto cosmico. Pertanto, in attesa di ricrederci davanti all'annuncio dei tagli, ma dopo che li avrà fatti (magari cominciando dal ridimensionamento dei suoi amici d'infanzia), tanto per non farci troppe illusioni vogliamo ricordare con chi abbiamo a che fare.
Dicembre 2005:
«Il presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, ha posto il tema dell’innovazione delle istituzioni con la proposta della Città metropolitana milanese e intende raccogliere la sfida per l’innovazione anche sul tema del ruolo moderno del capitale pubblico locale.
Questo, dunque, il significato dell’acquisizione della maggioranza di Serravalle e questo l’obiettivo dell’aumento di capitale di Asam». Traduzione: "abbiamo comprato a carissimo prezzo la quota di maggioranza di Serravalle perché xxx" ("xxx" perché il significato di "raccogliere la sfida dell'innovazione" è oscuro, certo si capisce che lui voleva comprare quella quota. A qualunque costo. Il perché non è chiaro).
Dicembre 2006:
«“Il nostro impegno è quello di completare entro aprile la restituzione del debito di Asam, attraverso soluzioni complementari. Il debito sarà rimborsato in parte attraverso le risorse interne della holding, in parte attraverso le risorse provenienti da un’apertura del capitale di Asam agli investitori istituzionali, orientati ad un’ottica di investimento di lungo periodo. Il capitale sociale di Asam risultante da questa operazione sarà posseduto per il 70% dalla Provincia di Milano e per il restante 30% da investitori istituzionali privati come ad esempio fondi pensione e fondazioni bancarie”». Traduzione: "nonostante
le promesse fatte da me in persona su OMB, restituire i 260 e guadagnare 12 nel primo anno, non abbiamo restituito una cippa e stiamo perdendo quasi dieci all'anno di interessi passivi. Quindi non ci resta che provare a rivendere Serravalle". Che il valore sia ben più basso di quello pagato e che l'idea sia vendere la holding anziché l'infrastruttura non viene detto con gran chiarezza, che magari qualche cittadino, già cornuto e mazziato, poi si incazza davvero.
Luglio 2007:
«Asam cercherà attraverso il ricorso al mercato di raccogliere circa 350 milioni di euro per ridurre ed eliminare il debito, sostenere il piano di investimenti di Serravalle in previsione della realizzazione della grandi opere viarie e potenziare il trasporto pubblico nell’area metropolitana milanese, confermando un disegno che trova sempre più ampi consensi e che mi auguro possano tradursi in una buona accoglienza del mercato». Traduzione: "qui abbiamo un debito stellare, ma nessuno si è filato la nostra proposta. Ovvio. Su serravalle non c'è un piano industriale, non c'è un progetto e quello che abbiamo pagato 260 due anni fa, oggi vale si e no 180, senza contare un paio di decine di milioni di interessi passivi andati in fumo (cioè a Banca Intesa). Però continuo a sperare che esista qualche grande capitalista sufficientemente idiota da prendersi serenamente questa scatola col mattone al posto della cinepresa".
Precisazione. La dichiarazione che apre il post non origina come le altre che la seguono, cioè da un comunicato stampa della provincia, ma fa parte di un articolo pubblicato ieri sulle pagine milanesi di Repubblica. Curiosamente, a chi intervistava Penati non è venuto in mente di chiedergli come mai abbia aspettato il via da Grillo e poi da Fassino prima di sbandierare la necessità urgentissima di metter mano agli sprechi, nonostante tutta 'sta preoccupazione che la circolare Lanzillotta sia "aggirata". E chiedergli qualcosa tipo: "scusi Penati (anzi, "scusa", si sa che tra i giornalisti di Sesto e quei potenti c'è grande sintonia, una pacca sulle spalle, un drink, un viaggetto a New York, siamo tutti nella stessa barca perdiana), ma com'è che 'ste sparate saltano tutte fuori una decina di giorni dopo il V-day? Non è che qui si cerca di seguire un po' il ventre molle degli elettori, a caccia di facile consenso? Scusi (anzi, "scusa") Penati, ma non è che si poteva pensarci prima agli sprechi, che è già un bel po' che siete lì? Ma fino adesso dove caspita eravate? E la sede di ASAM, quell'ufficio enorme sopra la Rinascente, dove non c'è mai nessuno o quasi, quella sede lì che costa un botto non le mette (anzi, "ti mette") un po' di imbarazzo, anche senza la circolare Lanzillotta?"
Macché. Però, già, dimentico sempre che non siamo in Gran Bretagna, siamo in Italia, dove l'informazione sarà anche quello che è, ma quanto a uffici stampa siamo una potenza della natura. Eccheccazzo.