Ivan Scalfarotto dissente
«avere governi deboli, che non possano fare danni». Alberto, non posso credere
che tu lo pensi. I governi deboli fanno un sacco di danni. Un sacco. Non so se stando a Milano te ne accorgi, ma vista da fuori l'Italia è ormai in ginocchio. Non so se hai visto
il mio blog ultimamente, ma la stampa estera è uno specchio ributtante della nostra realtà.
Ci vogliono governi stabili e autorevoli. Non li avremo con questa gente qui, ma non li avremo con Grillo né con il tanto peggio tanto meglio.
Io sarò un povero illuso, ma penso che l'unico modo credibile per risollevare questo paese non siano i vaffanculo, o il muoia-sansone-con-tutti-i-filistei, ma proporre persone per bene (almeno mediamente), competenti (almeno mediamente), oneste (almeno mediamente) e intelligenti (almeno mediamente) che facciano un buon lavoro. (Ivan Scalfarotto)
Risponde Alberto Biraghi: Carissimo, mi è chiaro cosa pensano di noi all'estero, ultimamente leggo più la stampa straniera che la nostra. Credo il giudizio sia meritato, anche grazie al centrosinistra dei bassolini-jervolini e dell'ottimo (secondo Majorino) ministro degli esteri. Ma non è qui il tema. Vedi, io sono realista, non è questione di vaffanculo o Beppe Grillo. Neanche io ho voglia di vedere l'Italia a rotoli, ma sono certo che la situazione sia degenerata a tal punto da rendere inutile (se non controproducente) ogni sforzo "alto". Riassumo:
1 - questo governo è stato una delusione totale, non ha fatto nulla di quanto promesso. Ora dirai, Prodi non aveva consenso (replica alla Bassolino). Vabbè, ma allora che è stato lì a fare?
2 - un'ipotetica legge elettorale migliore darebbe più stabilità al governo e più libertà d'azione al premier
3 - Berlusconi vincerà le elezioni. Se per disgrazia avesse libertà d'azione tenterebbe di avvicinare l'Italia al suo modello democratico: l'amico Putin
4 - con questa legge, almeno bossi-casini-fini-mastella eccetera gli daranno qualche grattacapo
Aggiungo che Veltroni mi sembra ogni giorno più sbagliato, impegnato com'è a mettere ai margini la sinistra, a genuflettersi, a voler cambiare la costituzione in combutta col golpista Berlusconi. E mi sembra anche che neppure stavolta i mammasantissima del Piddì abbiano dato un feedback decente al fiasco (autocritica e dimissioni). Invece ecco l'eterno perdente Massimo D'Alema al Tiggì con le sue ricette per salvare l'Italia. E nessuno che lo manda a quel paese. Mi sforzo, ma non riesco a credere che persone di valore e oneste abbiano alcuna possibilità di influire in questo letamaio.
Auguro (anche egoisticamente) a voi che ci credete ogni successo e auguro a me stesso di sbagliare tutto, ma al momento non vedo alcuna possibilità di riuscita per progetti costruttivi "da dentro". Mi spiace, ma è più forte di me. Mi bastano tre parole di un qualunque Martina per sentire dal profondo che non c'è speranza per questo povero paese di magliari quale siamo.
Col solito affetto, Alberto.